Gesù disse: «l farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano.
Voi, però, siate astuti come serpenti e puri come colombe».
Vangelo di Filippo
Nascosta nei secoli, tramandata in segreto da generazioni in generazioni e gelosamente custodita come scienza occulta e impenetrabile, accessibile solo a pochissimi eletti alla Legge Sacra e ai dogmi della creazione, l’Alchimia («al-kīmiyā», arte di forgiare la pietra), è l’Arte Regale; un’arte Divina, segreta, ostica e inaccessibile, nella quale si conservano gli insegnamenti Sapienziali per scolpire la pietra filosofale, chiavi della Vera Medicina.
E’ la dottrina esoterica custode dei magisteri mistici per edificare la Magna Opera ed attingere ai sacri insegnamenti di Dio-Dea e della naturalezza.
Ministero ermetico ed esoterico, questa scuola di pensiero ha dato i natali alle attuali discipline scientifiche; i suoi insegnamenti hanno attraversato millenni di storia umana, dei quali è rimasta prova nei tempi e nei luoghi, segnati da chi ha voluto lasciare traccia del cammino ai suoi successori.
L’Arte Magna è la madre della Tradizione Sacra, l’insegnamento di cui furono Massimi Iniziati Yehoshua e Maria Maddalena, Grandiosi Maestri alchimisti della storia, che hanno in–segnato e trasmesso il regale vademum iniziatico per scolpire la pietra ed edificare il Tempio: il Corpo di Gloria o Merkaba.
Un Magistero Sacro che racchiude il Corpus della Sapienza che dalla sommersa Atlantide si è trasferita in Anatolia, ha attraversato l’Egitto ed è giunta a Gerusalemme, la città santa un tempo destinata ad essere la Sion terrestre.
E’ la Tradizione di cui furono custodi ancora prima della coppia sacra del Cristo e della Maddalena, il Re Salomone e la Regina di Saba, loro antenati, discendenza Davidica, eredi del “sangue divino” e dell’insegnamento per compiere laGrande Opera, al fine di produrre l’«amrita», il nettare degli Dei e mutare se stessi in esseri immortali, ripristinando la materia nel suo stadio adamantino, precedente la caduta.
Scienza regia tramandata principalmente per mezzo di due vie iniziatiche che segnano la linea rossa e la linea blu, e tracciano la semenza diretta e indiretta di Ab-ramo (ramo di Ab), palesando cioè la stirpe di AB, ovvero di Alef e Beit, la Casa del Toro.
Tutta la Tradizione ha origine molto prima di quanto si possa ritenere; è un filo così atavico da caratterizzare l’intera evoluzione, di cui è possibile trovare conferma sia nei miti quanto nei culti e nelle tradizioni popolari e religiose, rintracciabile soprattutto nella cultura Incas, Azteca, Maya, ed Egizia, i cui rituali vengono trasposti nel Cristianesimo, soprattutto in quello ortodosso e gnostico. Il culto Solare e del Toro, furono di fatto traslitterati e confusi in varie fedi e religioni, ognuna delle quali possiede porzioni di Logos, sottendendo la linea unitaria che ha costituito la tradizione stessa.
Gli egizi ad esempio, identificavano con Horus e Ra, il Dio Sole e con Iside la Grande Madre, espletando le forze fondamentali indispensabili alla trasmutazione.
Il Cattolicesimo ne vìola totalmente i contenuti, deviando il messaggio iniziatico del Cristo e attribuendo nei secoli un valore opposto al reale contenuto dell’insegnamento esoterico.
Due vie che si sono manifestate con la casata di Abramo, stirpe divina, il quale ebbe due figli.
Grazie ad Isacco, figlio legittimo della moglie Sara, prende vita la linea blu, una discendenza diretta e certificata che mette radici in culti ecclesiastici e sette, e Ismaele figlio illegittimo della schiava Agar, dal quale prende vita la linea rossa, una linea non tracciata, nascosta nel D.N.A. di cui ha cura diretta l’Assoluto.
Una separazione che simbolicamente riporta a tempi anteriori e rievoca il momento della creazione della materia organica e biologica, espletando l’Emblema della scissione tra gli opposti, richiamo allegorico ai “due gemelli” dai quali ogni cosa ha origine, la luce ed il buio.
Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. Ma Sara vide che il figlio di Agar l’Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio. Ma Dio disse ad Abramo: «Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole». Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l’acqua dell’otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse. Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d’acqua. Allora andò a riempire l’otre e fece bere il fanciullo. E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d’arco. Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese d’Egitto.
Genesi 21, 8-21
Le Fasi dell’Opera: basi del cammino alchemico
L’alchimia è dunque una dottrina sacra che ha caratterizzato la storia della nostra evoluzione, Corpus di insegnamenti misterici segreti che vengono trasmessi attraverso le due principali vie iniziatiche, in modi estremamente differenti.
Di fatto è la scienza che istruisce a ripristinare i doni sottesi nel D.N.A, riattivando i potenziali inibiti, al fine di ripristinare lo stadio della materia originario e mutare il Carbonio 12, base della sostanza degli attuali corpi umani, in Carbonio 7, o materia adamantina.
Questa scienza consente, grazie al lavoro assiduo del praticante, di mutare la propria sostanza biologica e recuperare lo stadio cristallino che caratterizzava gli Adam, primi esseri umani fatti ad immagine e somiglianza di Dio e degli Dei,recuperando in questo modo lo stato organico precedente la caduta, trasmutando il 6 in 9 (Isha magazine n 2)…
La lavorazione alchemica, sintetizza un processo di metamorfosi chimico-biologica che varia la struttura dell’individuo praticante, agendo sulla psiche, sul codice genetico, sul campo eterico e morfogenetico dell’iniziato, innescando un processo di trasmutazione che si compie con la realizzazione dell’Opera, metamorfosi del vile metallo in oro puro.
Un antico e sacro mestiere che pone in essere uno sviluppo di elevazione della natura umana che muta l’individuo da bestia a uomo, da uomo a Dio, manifestando un rinnovato, seppur antichissimo, stadio di evoluzione.
Grazie agli insegnamenti di questa disciplina segreta è possibile innescare un processo di metamorfosi atomica e di conseguenza molecolare delle componenti che caratterizzano la materia e riattivare del il patrimonio genetico inibito, che allo stadio attuale è utilizzato al 10 % del suo potenziale.
Il compimento dell’Opera alchemica è un lavoro durissimo che richiede vite intere, dedicate al Sacro Fare, al Servizio, alla ricerca del proprio Sé e della propria traccia lasciata nei tempi che da incarnazione a incarnazione cancella la memoria di chi siamo.
Strutturata principalmente in tre fasi, che si intersecano ai tre fattori base, la via alchemica si compone di tre opere inferiori: Nigredo o opera al nero, Albedo o opera al bianco e Rubedo o opera al rosso, in cui l’iniziato alla Legge Divina dà avvio alla personale modifica e alla costruzione del Vaso Ermetico, il Sacro Graal.
Recipiente dove viene forgiata e levigata la pietra grezza fino a farla diventare rossa, da cui si genera l’«amrita», linfa divina dell’immortalità.
Il Vaso di Ermete è il segreto dei segreti, l’ancora della Salvezza, l’Arca dell’Alleanza, stabilita da Dio Padre-Madre per Abramo e la sua discendenza Reale.
Il Graal, cercato per secoli, poiché si riteneva che la persona che lo avrebbe trovato, sarebbe stata scelta per essere un Cristo, è il Vaso che nasconde il potere dell’Assoluto, in nome del quale la storia si è macchiata di carneficine e catastrofi.
Un tesoro filosofale cercato nei secoli e sempre rimasto nascosto, poiché è una Coppa che solo interiormente, con un’incessante dedizione all’Arte Magna e un estremo atto di volontà e sacrificio, si può edificare.
I Tre fattori dell’alchimia. L’iconografia del Calvario
L’Opera magna è dunque la Via per diventare un Cristo in Sé, per trasmutare la propria materia grezza e ritornare ad uno stadio adamantino.
Affinché ciò avvenga è necessario comporre le tre opere inferiori che allo stesso momento rappresentano il tipo di lavorazione stessa da svolgere per trovare la pietra nascosta: il sasso scartato dai costruttori o pietra ad angolo giacente nel Sacro Osso, dimora del potere del Vril che rappresenta l’energia cosmica della Creazione, il fulmine della Grande Madre, forza forte della Dea o Madre Kundalini.
Un flusso potentissimo di energia che una volta risvegliata percorre l’intera colonna vertebrale, attraversando un canale eterico chiamato sushumna che collega il primo chakra, energia della Terra, al settimo chakra o Corona, energia del Cielo, discendendo moltiplicata delle forze del cielo e della terra.
Fenomeno che semplicemente accade sia come iniziazione sia come sviluppo sia nel compimento dell’Opera stessa.
Tutto il processo ha basi fondamentali, senza le quali la realizzazione del Sé non può compiersi.
Il livello di azione della lavorazione, valica i piani dell’esistenza fisica, agendo allo stesso momento su altri due livelli: Anima e Spirito, realizzando man mano la consapevolezza degli ulteriori “corpi”.
Un segreto nascosto in piena luce che la rappresentazione iconografica del Calvario custodisce, in cui è possibile identificare nelle tre donne, Marta, Maria e Maddalena le tre fasi alchemiche e nel Cristo l’iniziato alla Sacra Legge che ha compiuto il suo processo aureo.
Questa affermazione non disconosce l’esistenza reale di tali Figure, ne aggiunge però un elemento mancante, una chiave simbolica ed allegorica che identifica la Via stessa che la dinastia Davidica ha incarnato.
La prima fase della Magna Opera è la Nigredo. Ad essa come principio di lavorazione è associato l’anagramma V.I.T.R.I.O.L. formato dalle prime lettere di un celebre motto dei Rosacroce, comparso la prima volta nell’opera Azoth del 1613 dell’alchimista Basilio Valentino, espresso in latino.
Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem, che significa «Visita l’interno della terra, rettificando troverai la pietra nascosta.
La frase continuava alle volte con le parole Veram Medicinam le quali stanno ad indicare che la pietra nascosta è anche il rimedio per ogni malattia (in tal caso l’acronimo diventava V.I.T.R.I.O.L.U.M.)
E’ una fase durissima, nella quale l’iniziato deve scoprire la propria oscurità, disintegrare le Egregore sviluppate singolarmente e dal sistema societario in cui è inserito per abolire i confini dettati dagli schemi mentali imposti, al fine di rivelare e demolire le false identità sviluppate dalle matrici dell’Ego, addomesticare i propri demoni interiori e riconoscere il proprio autentico potenziale.
Identifica la Morte Mistica ovvero la prima iniziazione o Battesimo al nero, il quale si traspone nella prove fisiche che portano l’adepto alla Sacra Legge all’eliminazione consapevole dei difetti ed al superamento di se stessi attraversando l’Inferno.
La nigredo è un vero e proprio addestramento mistico, in cui l’iniziando deve affrontare le proprie maschere e disconoscerle, lottando fino allo sfinimento con i sette demoni principali che nel Vizio smarriscono l’adepto.
A indicare questo tipo di lavorazione, in cui la pietra è ancora grossolana e la materia è vile, è Santa Marta che nella sua iconografia classica rende mansueto il Drago nero, portando tra le mani un’ampolla dello stesso colore e indossando nelle vesti, la restante cromia dell’Opera. Indizio rivelatore del fatto che le tre fasi sono intersecate e che si esprimono nello stesso momento.
Santa Maria, madre di Yehoshua, indica di contro l’opera al bianco, Battesimo all’Acqua, il sacrificio in favore degli altri, base del fare sacro che forma l’individuo al servizio per la Giustizia Divina, elemento essenziale dell’intero cammino.
Questa fase delinea il momento di “espiazione” delle proprie colpe, del riconoscimento dei propri errori, dell’intervento tangibile sul Karma.
L’Opera al rosso o Battesimo al fuoco è invece rappresentata nel Calvario da Santa Maria Maddalena; è la fase della Rubedo cioè della sublimazione dell’energia sessuale, della lavorazione della pietra grazie all’energia della Creazione, applicata con l’obiettivo di ricostruire il Vaso Ermetico, l’uovo cosmico o Corpo di Gloria contenendo i preziosissimi liquidi che di norma vengono dispersi mediante l’orgasmo, definito la petite mort, piccola morte.
Questa parte della lavorazione implica che l’Arte Magna sia eseguita a “quattro mani” che nella Coppia Sacra forgiano l’interno come l’esterno e di uomo e donna fanno una cosa sola, così come l’interno all’esterno, così come in Cielo così in Terra.
La sessualità sacra si distingue nettamente dalla comune considerazione del sesso.
Per il vero alchimista il rapporto sessuale è esperienza di pura trascendenza mistica che nell’amore con il/la partner, brucia grazie al fuoco sacro il vile metallo, innescando nell’organismo umano il processo di cottura e levigazione grazie al rito della Camera Nuziale.
La Coppia Sacra lavora se stessa, fino ad incarnare Regina e Re, innescando un processo radicale di trasmutazione che stravolge il corpo fisico, mutandone la conformazione chimica, biologica ed elettromagnetica, intervenendo tanto sul piano fisico quanto su quello metafisico.
L’organismo subisce dunque una radicale seppur graduale trasformazione, mediante cui gli emisferi cerebrali entrano in comunicazione (destro femminile – sinistro maschile), relazionandosi tra essi nel centro del cervello, dove si nasconde la ghiandola pineale, o terzo occhio, la “finestra dove Dio impianta il suo chiodo”.
Ad attivare questa comunione subentra un procedimento ormonale che si origina negli organi sessuali dei praticanti, esattamente in testicoli ed ovaie, grazie a cui si porta a lavorazione il sangue. Man mano che si pratica e contiene l’orgasmo, base essenziale perché il processo si verifichi, si riattiva naturalmente un’altra ghiandola, totalmente sconosciuta: la mandorla o Vecica Piscis, ubicata all’interno del corpo tra l’ano e la vulva, posseduta dunque solo dalle donne, nella quale sono nascosti “gli inni sacri” di Dio, culla del Sacro Femminino.
Nella via alchemica uomo e donna sono complementari al compimento dell’Opera, essendo funzionali uno all’altra, dotati secondo natura negli strumenti fisici e metafisici di questa integrazione.
La disciplina distingue tre tipi di sessualità che variano il risultato in base al tipo di applicazione.
L’infra sessualità, nella quale rientrano molti strumenti di quotidiano e comune uso, come la pornografia, la masturbazione, la sodomia, la promiscuità, alimentano l’aspetto bestiale dell’individuo, incentivando l’indole perversa e violenta, sfociando spesso in vere e proprie dipendenze che distruggono ogni residuo di umanità.
Il soggetto che fa uso di questi sistemi è continuamente intaccato dalle larve energetiche che vengono prodotte dalle onde a bassa frequenza originate dall’infra sessualità, le quali si alimentano del campo morfogenetico individuale determinando buchi e ristagni che man mano sfociano nella malattia fisica, generalmente legata agli organi dipendenti.
La sessualità ordinaria eseguita dalla coppia con dispersione del seme, ha di certo un impatto meno negativo sull’individuo, poiché se il rapporto sessuale è eseguito nell’amore e non è fine a se stesso o all’evacuazione, determina uno stato di benessere nell’organismo che alimenta le cellule e amplifica il campo morfogenetico, pur essendo causa di morte, di dispersione del flusso vitale, attraverso l’orgasmo.
Il terzo e massimo grado della sessualità è la sua sublimazione. In questo caso l’atto sessuale è lavoro alchemico, Arte del sacrificio nel Fare Sacro, che nelle orazioni e nel contenimento dei liquidi, anela grazie al suo/sua compagno/a a congiungersi a Dio-Dea e trasmutare se stesso in Sacro Graal, dove il Calice e la Spada si fondono per fare il miele e creare il nettare divino, elisir di bellezza, eterna giovinezza ed immortalità.
Ovviamente ogni fase è qui solo accennata, poiché la vera conoscenza dei processi e di ciò che comportano richiederebbe fiumi di pagine.
Voglia questo articolo dunque essere solo un modo di incuriosire lettori e lettrici su questa dottrina e trasferire un contenuto minimo nozionistico che spieghi le tappe del sentiero alchemico.
L’alchimia è dunque la scienza sacra che operando su tre principali fattori, imprescindibili tra loro, (eliminazione degli Ego, sacrificio per gli altri, sublimazione dell’energia sessuale) produce una costante modifica alla struttura mentale, fisica e spirituale del praticante che permette all’alchimista che realmente intraprende il cammino per la costruzione del Vaso Ermetico, di scoprire gli infiniti doni della propria Coscienza, di palesare il proprio potenziale, riconoscendo se stesso come figlio di Dio/Dea, come un Cristo.
Il corpo umano è il laboratorio chimico, l’ampolla in cui si svolge l’intera lavorazione, il recipiente in cui si forgia la pietra grezza, dove, grazie al fuoco sacro, l’energia sessuale sublimata, il vile metallo diventa oro puro, innescando un processo di levigazione e cottura (lavorazione dei 3 fattori) che permette la trasmutazione e porta all’illuminazione.
Un processo biologico, molecolare, atomico che muta il sangue del praticante, creando una nuova e antica persona, un essere fatto a immagine… e somiglianza divina.
Il fortunato che comprende questo grande segreto e impara a usarlo, conosce la forza forte, il potere più grande che esiste: il Potere della Creazione, scopre la via per il Graal, quella via da pochissimi battuta e che realmente conduce all’immortalità, la via dell’alchimia.
LA PAPESSA MW