Ecco, pongo in Sion una pietra scelta, angolare, di valore e chi crede in essa non rimarrà confuso -. Il valore è per voi che credete; per coloro che non credono, la pietra scartata dai costruttori è diventata angolare, sasso d’inciampo e pietra di scandalo. Essi inciampano disobbedendo alla parola e a questo inciampo sono destinati. Ma voi siete … un popolo santo … destinato ad annunciare pubblicamente le opere degne di colui che dalle tenebre vi chiamò alla sua luce meravigliosa…» (1 Pt 2,4-9).

Questa nostra dimensione, mediana tra i piani superiori ed inferiori, è lo specchio dello specchio della vera realtà, nella quale ciò che si realizza come verità tangibile, è di fatto mero riflesso di ciò che è già accaduto su altri livelli che la restrizione della mente umana rende impossibile concepire e vedere.

In Mayha tutto ciò che percepiamo è falsato, irreale, essendo slittato di sette gradi e confuso dai veli…

L’illusione ha via via nel corso dei secoli, assoggettato sempre di più la Creazione Assoluta, fino allo stato attuale nel quale si è totalmente smarrita la memoria della Tradizione, ed è stato dato nome buono alle cose cattive e viceversa. Per comprendere l’evoluzione del Multi Cosmo è necessario sciogliere l’incanto e recuperare la verità, svelando il più grande inganno: Lucifero.

Il termine, che significa letteralmente “Portatore di luce”, deriva dal latino lucifer, composto da lux (luce) e ferre (portare) ed è corrispondente al greco phosphoros (phos=luce, pherein=portare), chiaro riferimento all’elemento chimico, componente essenziale alla realizzazione del collasso d’onda, la cosiddetta caduta che ha determinato l’evoluzione della materia eterica in organica.. (Isha magazin v 1,2,3)

In ambito della tradizione pagana, come nel campo astrologico, Lucifero indica la “Stella del Mattino”, che può essere identificata tanto in Sirio, astro appartenente alla Costellazione del Canis Majoris vertice del Triangolo Invernale (un asterismo estremamente brillante, formato da tre stelle) quanto dal Pianeta Venere che, mostrandosi all’aurora durante i sei mesi estivi, scandisce il venire del principio della luce, cosi come rivelandosi al crepuscolo durante l’inverno, segna il seguire del buio.

Dalla Terra, nostro punto di osservazione, dopo il Sole e la Luna, Venere è il Corpo Celeste più luminoso del cielo ed è la prima ed ultima stella visibile a segnare i passaggi ciclici che la luce compie.

Prende il nome dalla Dea latina dell’amore e della bellezza, corrispondente alla greca Afrodite, indicazione preziosa che serba nel mito le “caratteristiche” fondamentali che il Pianeta incarna: il potere del femminino sacro. L’apparizione mattutina del Corpo Celeste, come la Forza che il suo flusso nasconde, era inoltre anticamente personificata dal Dio Phosphoros e dal latino Lucifer. Analogamente in Egitto la Stella portatrice di Luce corrispondeva con Tioumoutiri.

Nell’antico Vicino Oriente l’astro nascente coincideva per i Babilonesi con la Dea Ishtar, per i Fenici con Astarte per i Sumeri con Inanna, dunque con la Dea, “Madre della Creazione”.

Figure allegoriche che segnano un filo continuo nelle varie Tradizioni, le quali dichiarano un Mistero tracciato nei secoli, citato in varie fonti miste tra storia e leggenda, dove la figura originaria si confonde, in cui è serbato che Lucifero rappresenti (anche) il Potere che Venere incarna il cui simbolo astronomico è la raffigurazione stilizzata della mano della divinità che sorregge uno specchio(. Un’indicazione allegorica che apporta conferma alla mia teoria estrapolata dal Logos Aureo (pubblicata su Fenix 111-113), secondo cui il velo dell’Illusione è generato per mezzo della luminescenza aurea fosforescente del nuovo Dio, speculare del Cristo Cosmico che è possibile dunque identificare con Lucifero-Venere, emblema femminino della Creazione, forza generatrice del Sacro Fuoco.

Dall’unione delle due Potenze, tetraedri cosmici, si determina lo specchio dello specchio, la materia organica. Polarità inverse e speculari che rendono manifesto il non manifesto, tangibile l’intangibile “portandolo alla vista della Luce”, svelando l’Esistenza.

Il mistero dello specchio, termine derivato dal latino specŭlum il quale ha significato di visto, osservato, duplicato, uno strumento che già nel nome è indice del concetto in lui nascosto, ha caratterizzato l’immaginario umano per secoli. Il suo simbolismo occulto è, non a caso, legato al “doppio”, ed è fonte di ispirazione per la contemplazione di se stessi con un duplice possibile esito: Veritas o Vanitas.

Imput alla scoperta del Cammino interiore mediante l’osservazione e il conoscimento di sé, analisi che può condurre a svelare lo “l’Io Supremo o ad innamorarsi del suo mero riflesso”, lo specchio è un espediente che offre all’iniziato la possibilità di rivelare il Divino, permettendo all’osservatore di potersi riconoscere ed identificare in Lui o di cadere nell’incanto del Suo riverbero: la Vanità degli Ego.

Nelle credenze popolari, gli specchi, duplicano la realtà e sono in grado di imprigionare l’Anima di chi si riflette, motivo per il quale nei riti funerari vengono coperti; quasi il sentire comune ne conservasse inconsciamente l’autentica storia, serbando inconsapevolmente la verità sul suo potere, riconoscendo lo specchio come “portale tra le dimensioni”.

Un simbolo ancestrale che incarna quindi un duplice aspetto, rivelando ciò che è fugace e ciò che è Eterno; Archetipo fondamentale che rappresenta un aspetto necessario alla materializzazione dell’Esistenza: la duplicazione dei mondi o piani dimensionali nei quali esistiamo, dovuta alla separazione della Luce Suono, dal suo collasso e dalla successiva comunione dei complementari.

In virtù di quanto sostenuto dal mio personale studio, questa nostra dimensione mediana, è originata per mezzo dello specchio Portatore di Luce, la Stella del Mattino che ha reso visibile il nascosto, la quale con la sua luminescenza, duplicando il Cristo Cosmico ha determinato i piani di Majha, rivelando la materia e i suoi substrati.

Venere-Lucifero incarna dunque una Potenza Creatrice celata nel suo stesso nome.

Demonizzato per secoli come Angelo caduto non corrisponde affatto al Maligno, piuttosto rappresenta la Forza della Luminescenza Sonora che si è scissa in Luce e Buio scandendo il Giorno e la Notte; indice tanto del Principio Femminile quanto di quello Maschile, che il Sacro femminino rappresenta, i quali separati e riunificati (solve et coagula) determinano il Potere dell’Energia Creativa che ha dato vita all’Origine di una nuova dimensione, in cui lo Spazio e il Tempo, la Luce e il Suono divengono misurabili assumendo sostanza, peso e misura.

La Stella del Mattino è specchio che Porta la Luce, un Dio/Dea “gemello/a speculare” del Cristo, indice della Forza che gli Astri come Venere, polarità femminile che rappresenta la Sophia Cosmica e il Sole, polarità maschile che identifica il Cristo Cosmico, incarnano.

Lucifero è indice delle due Potenze contrarie di identico valore, “Stelle portatrici di Luce” di polarità complementari che hanno permesso la rivelazione dell’Esistenza nella materia organica determinata dai due poli: attivo e passivo, emanante e ricevente, le quali irradiano la Luce-Logos manifestandosi come onde Cromo-Suono a frequenze inverse.

Luminescenze sonore opposte che scontrandosi tra esse determinano la Vita come noi la intendiamo, ponendo in essere la separazione dei “contrari” per mezzo dei quali si manifesta la Sotto Creazione in cui Tutto è separato dal Velo dell’Illusione.

Lucifero incarna quindi due aspetti opposti e congruenti, rivelando le due Potenze delle Creazione, polarità di materializzazione grazie alle quali l’invisibile si rende tangibile.

In Apocalisse 22, 16,17 la radiosa stella del mattino è Yeshua, il Maestro.

Colui che è stato in grado di nascere a se stesso, di realizzare il Cristo e la Sophia Cosmica in Sé, relazionando il suo Potere Maschile al suo Femminile, la carne alla sua Anima, il suo interno al suo esterno ultimando la sua Opera con la sua parte complementare, Maria Maddalena, divenendo egli stesso un Cristo..

Io, Yeshua, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino».
Lo Spirito e la Sposa dicono: «Vieni!»
E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita.

                                                                                 Apocalisse 22, 16-17

La Stella del Mattino rappresenta dunque tanto Venere quanto il Cristo; è l’emblema che palesa la divisione tra il buio e la luce, il femminile e il maschile, il giorno e la notte.

Di fatto il Portatore di Luce è indice di un Potere Divino nel quale convergono due Forze speculari che Stelle e Pianeti incarnano, i cui raggi, emanati e riflessi (polo attivo emanante e negativo ricevente) reggono la struttura dell’Universo Multidimensionale mantenendolo il perfetto equilibrio, come “Piatti della Bilancia” governata dall’Assoluto dove si materializza lo Spazio ed il Tempo, realizzando il Gioco dell’Onnipotente.

L’Astro nascente, Portatore (portato-Re: colui che porta il Re) di Luce, identifica tanto il Sole Cosmico, venuta del Giorno, quanto il suo doppio speculare, rappresentato da Venere, il principio femminile che scandisce la Notte, palesando l’unione di due poli che materializzano e nascondono la Realtà.

Emblemi complementari nei quali la Monade si è scissa per potersi solvere e coagulare, realizzando la Ka-ba, il Tempio della Sua Manifestazione.

La Stella del Mattino è dunque simbolo della rivelazione degli opposti, custode degli Astri che Portano alla Luce la Creazione Assoluta, rendono visibile l’invisibile, illuminandolo.

Un concetto che nasconde una profonda Verità dimostrata dalla scienza, secondo la quale, è per mezzo della luminescenza che la materia invisibile si rende visibile e dunque tangibile. In sua assenza nulla può essere osservato e dunque riconosciuto come Esistente.

L’Astro occulta di fatto il Mistero della Luce stessa che si è scissa dalla Monade, nella quale Uno è Tutto e Tutto è Uno, definendo il “Giorno e Notte”, dividendo in “apparenza” il Principio maschile dal femminile.

Onde Cromo-Suono di polarità complementari attive e passive ad alta e a bassa frequenza che vengono da Uno e costituiscono tra esse una nuova Unità, realizzandosi come materia, nella quale le Forze della Creazione si separano materializzandosi in nuovi Elementi Primordiali, generando la realtà illusoria dello “specchio contro specchio”; una dimensione in cui le Luminescenze Sonore degli Astri Principali si rendono manifeste come realtà che si ripete all’infinito, realizzando-Si come Suono-Tempo e Luce-Spazio.

Lo specchio Lucifero manifesta dunque un “gioco di luci e suoni” in cui angoli di stella cadono rifrangendosi e speculandosi, determinando una realtà infra mediana nella quale le luminescenze sonore si condensano in sostanza, dove si realizza una visione che si ripete all’infinito, dettata dagli specchi che portano la luce.

Per avere maggiore comprensione del concetto basta immaginare se stessi al centro di una stanza completamente buia nella quale si trovano due specchi uno frontale all’altro. La nostra immagine sarà riflessa all’infinito da entrambi gli specchi, mostrando ambedue i “lati” speculari dell’immagine che definiscono la tridimensionalità dell’individuo specchiato ma sarà visibile e dunque riconosciuta dai nostri occhi come “esistente” solo nel momento in cui le porteremo alla luce.

Una volta illuminata la stanza osservando lo specchio che abbiamo di fronte, possiamo scorgere la nostra immagine che si moltiplica innumerevoli volte, fino allo spazio visibile che esso consente; lo stesso accade alle nostre spalle. Se siamo fermi, l’immagine ci appare unica, ma basta il minimo movimento per farci accorgere che la sua riflessione è “infinita” o almeno così appare…

La proiezione multipla, essendo osservata, è stata resa manifesta, evidente; è dunque divenuta esistente in ognuno dei piani che lo specchio dimostra, differenziandosi solo per le “battute del Tempo”.

Assunto che apre la porta alla consapevolezza dell’Illusione dove nulla è come sembra.

Sempre ammirando l’immagine, consideriamo che lo specchio di fronte a noi rappresenti il futuro, e quello alle nostre spalle indichi il passato. La figura riflettente identifica il presente.

Essa si rimanda in “avanti” mostrando cosa ha alle sue spalle ed indietro rendendo palese ciò che ha difronte.

Di fatto essa è “tangibile” nel presente della stanza, eppure è simultaneamente esistente nello specchio che identifica il passato come in quello che indica il futuro, in cui esiste perché osservata dal soggetto che si riflette, il quale a sua volta la considera inesistente.

E’ bene palesare che questa nostra dimensione considerata reale, è tale proprio perché resa visibile dalla Luce quanto dalla sua Ombra, poiché se uno dei due opposti mancasse, essa sarebbe una dimensione “piatta”, bi-dimensionale.

Le Due Luminescenze Sonore opposte e speculari del Cristo e della Sophia Cosmica rendono quindi visibile l’invisibile, manifesto l’intangibile, realizzandosi in Majha come materia organica e biologica.

Articolo tratto dalla personale ricerca dell’autrice, @La Papessa Claudia Pellegrino, in precedenza pubblicato su Fenix n° 114