I quattro pilastri dell’esoterismo.
L’opera alchemica è l’atto più duro e nobile che un essere umano possa compiere; è una scelta di vita, un cammino di consapevolezza, di conoscenza e rettifica di se stessi che stravolge completamente l’Esistenza dell’officiante il quale per poter avanzare nel percorso, deve capovolgere la propria visione della realtà ed avviare un processo di metamorfosi che si pone in essere grazie ai tre fattori fondati, a loro volta, sui quattro pilastri dell’esoterismo: scienza, arte, filosofia (psicologia) e misticismo[1].
Mediante la scienza l’iniziato sperimenta la veridicità della Via iniziatica e ne fa esperienza. Ciò avviene per mezzo di pratiche che vengono trasmesse man mano che l’adepto avanza, dai Maestri abilitati all’insegnamento. Grazie ad esse il soggetto viene instradato a lavorare su se stesso e portato a scoprire le proprie peculiarità e potenzialità. Maggiore è l’impegno e la costanza con la quale si opera, più verosimili saranno i risultati.
Tale pilastro si basa sull’azione e l’esercizio, sull’osservazione costante di sé, sul controllo dei propri stati emotivi, sull’esperienza del reale che si esprime attraverso il livello di coscienza della persona.
La conoscenza gnostica è scientifica e verificabile al cento per cento poiché riproducibile tramite la pratica.
La gnosi offre insegnamenti che aiutano l’essere umano a migliorare la qualità della vita, purché questi insegnamenti vengano applicati e le azioni dell’adepto si dimostrino coerenti con la dottrina ricevuta. Come ogni scienziato possiede un laboratorio per poter praticare e sperimentare, il centro analitico dell’iniziato è la propria persona e la natura che lo circonda.
Uno degli strumenti che la gnosi insegna è la meditazione, intesa come auto osservazione e contemplazione delle azioni, dei pensieri e delle parole. Grazie alla pratica è possibile riscontrare in maniera oggettiva i benefici e i progressi e divenire scienziati, poiché si sperimenta e verifica nella vita pratica ciò che viene studiato.
Affinché ci sia una reale metamorfosi, oltre alla costanza nello studio e negli esercizi, l’officiante deve essere mosso da un vero amore per il proprio operato e dall’ineluttabile volontà di conoscere se stesso; deve possedere la cosiddetta Anima del cercatore ed anelare incessantemente l’autentica ricerca interiore che si esprime come massima forma d’arte, secondo pilastro dell’esoterismo.
Essa corrisponde alla ricerca della vera bellezza, alla scoperta della magnificenza intrinseca nelle cose che va ben oltre le fattezze fisiche e temporanee, al fascino che ha il fare qualcosa con amore, alla beltà di sentirsi bene quando si aiuta il prossimo.
Possiamo riscontrarla in diverse strutture antiche come le piramidi, gli antichi obelischi dell’antico Messico, tra le reliquie archeologiche Maia e Azteche, nei dipinti di Michelangelo o Leonardo, nei versi di Dante, nei geroglifici egiziani, negli antichi bassorilievi del vecchio paese dei Faraoni, nei vecchi rotoli del medioevo eccetera. Esempi ancora visibili che fanno comprendere l’autentica arte, espressa mediante opere le quali raffigurano il concetto di perfezione e proporzionalità aurea che l’adepto anela raggiungere.
Ovviamente esistono due tipologie di arte, quella soggettiva che non porta a nulla e spesso accresce le matrici egoistiche dell’artista e quella legata alla naturalezza ed alle sue regole, reale e trascendentale, la quale contiene in sé preziose verità cosmiche.
L’arte gnostica è fondata sulla cosiddetta Legge dei sette: la normativa dell’eterno Hepta Paraparshinock.
Essa è basata sull’imprecisione intenzionale ovvero su piccole anomalie appositamente impresse dall’artista iniziato, atte a trasferire un contenuto al fruitore dell’opera.
In ogni caso, qualsiasi inesattezza che rientra all’interno della Legge dei sette, è stata costruita volontariamente al fine di indicare a chi osserva che lì in quel determinato dettaglio o attraverso il dettaglio stesso viene trasmesso ai posteri una verità ancestrale e cosmica.
La legge di Heptaparaparshinokh, è formulata dalla Scienza Oggettiva cosmica con le seguenti parole: Il flusso di forze segue una linea che devia costantemente a intervalli specifici e si unisce di nuovo alle sue estremità. Secondo questa sacra legge cosmica primordiale, la linea del flusso di forze ha sette punti di deflessione o, come è altrimenti detto, sette “centri di gravità”, e la distanza tra due punti consecutivi di deflessione, o “centri di gravità”, è chiamata “stopinder” del sacro Heptaparaparshinokh. Il processo completo di questa legge sacra, che agisce attraverso tutto ciò che sorge ed esiste, è sempre composto da sette tappe.
Il numero sette è stato usato da tempo immemorabile per descrivere le creazioni e le ordinanze di Dio e i successivi modelli che appaiono nel mondo naturale ai quali siamo eternamente assoggettati. Gli stessi vengono emulati dall’artista iniziato che nell’opera mette in risalto tramite il difetto, proprio questa Sacra Legge.
I sette epicentri di gravità sono infatti essenziali per costituire un’ottava cosmica la quale è formata da essi più un tono-luce superiore. Per ben comprendere il ragionamento possiamo immaginare le sette note musicali di una scala armonica che per costituirsi come ottava aggiungono alle note un Do maggiore.
Tali moduli sono governati dal Cifrario Aureo che li disciplina adeguandoli all’intrinseca armonia del Cosmo ed alla sua innata perfezione e proporzione.
Mediante l’arte gnostica l’iniziato apprende l’Ordinanza Suprema ed impara a creare se stesso ed i propri corpi superiori, grazie a cui l’essere umano può sperimentare dimensioni sempre più sottili e sublimi.
La possibilità di creazione è basilare, poiché ogni individuo nasce incompleto; possiede invero solo un corpo fisico ed un corpo eterico, il quale alimenta elettromagneticamente l’organismo. I restanti corpi, ovvero ilcorpo astrale, quello mentale-causale, buddhico, ed atomico che consentono al soggetto di muoversi liberamente ed in modo cosciente nelle diverse dimensioni della natura, vanno di fatto costruiti.
Al fine di creare se stesso, l’essere umano possiede un grande strumento: l’energia sessuale.
Grazie al sesso sacro o sesso superiore, considerato come Arte Regale della naturalezza, l’individuo praticante ha la possibilità di ricrearsi e porre in essere i propri corpi esistenziali superiori. Ciò si ottiene, come specificherò più avanti, attraverso l’unione sessuale tra uomo e donna senza perdita dell’energia creativa sessuale.
Il terzo pilastro dell’esoterismo è riconosciuto nella filosofia; grazie ad esso l’iniziato può avere chiari esempi del cammino stesso, seguire e comprendere le fondamenta che regolamentano la logica del sacro.
Tale dottrina, la cui etimologia deriva dal greco antico φιλοσοφία, philosophía, composto di φιλεῖν (phileîn), “amare”, e σοφία (sophía), “sapienza”, ossia “amore per la sapienza“, è generalmente un campo di studi che si pone domande e riflette sul mondo e sull’essere umano, indagando il senso intrinseco dell’essere e dell’esistenza.
Certo è che anche per lo gnosticismo questa disciplina identifica l’amore per la saggezza, ma a quale sapienza si riferisce?
Molti grandi filosofi dell’umanità come Eraclito, Aristotele, Platone, Pitagora, hanno trasmesso grazie alle proprie opere insegnamenti iniziatici preziosi che l’adepto può cogliere e approfondire, ma la vera sophia non va mai cercata all’esterno, bensì dentro se stessi, nel grandioso Essere che è nascosto in ognuno di noi: il Divino e Reale Se.
Gli insegnanti sopra nominati sono straordinariamente virtuosi, sono maestri nel senso più completo della parola, ma la cosa più grande che c’è in questo multiverso è la nostra vera Essenza, è la realtà della nostra stessa esistenza.
Il vero filosofo gnostico è colui che cerca la particella divina in sé, il proprio Dio interiore. Grazie alla connessione con questa Entità suprema chiamata Nous che risiede in una piccola cavità del cuore e corrisponde al primo atomo che ci dona la vita, l’essere umano può avere accesso a qualsiasi insegnamento, conoscere ogni cosa.
Il Divino e Reale Essere è con noi da sempre, dal primo alito della nostra vita. Motivo per il quale Yeshua, Grandioso Maestro della storia, identificandosi nel suo Reale Essere dice: Io sono la Via, la Verità e la Vita.
L’essere umano capace di ascoltare e seguire la voce della propria divinità interiore scopre la vera saggezza, percorre la Via della trasmutazione, man mano trasforma la propria materia grezza e diviene a sua volta un essere divino, fatto a immagine e somiglianza di Dio e degli Dei.
Quarto e ultimo pilastro dell’esoterismo, fondamentale nella Via alchemica e nel progresso oggettivo dell’adepto è ciò che la dottrina gnostica identifica come misticismo; di esso sono impregnate tutte le cose.
Percepibile con il cosiddetto “sesto senso”, il misticismo è qualcosa di immateriale, che viene sentito sottilmente, avvertito, ma non può essere visto, toccato o misurato. Corrisponde alla capacità di cogliere il campo energetico, i piani ultrasensibili dell’intera esistenza.
La capacità di percezione è un’arte mistica che ha a che fare con l’Anima umana, la quale va appresa ed allenata, poiché attraverso essa l’iniziato riesce a cogliere i differenti piani della realtà e ad entrare in contatto con le diverse energie che popolano gli spazi intorno a lui.
Un utile esempio è fattibile pensando a due abitazioni distinte. Entrando in una ci si sente confortati, accolti ed appagati e nell’altra tesi e fuori posto. Le sensazioni divergenti non sono date dal fatto che una casa ci piaccia più di un’altra. In tal caso il nostro sesto senso ha percepito il campo energetico del luogo ed ha trasferito al nostro subconscio informazioni che a loro volta vengono tradotte in emozioni piacevoli o sgradevoli. Molto probabilmente se si percepisce uno stato di inadeguatezza, la nostra Anima non è affine all’ambiente circostante o alle persone che popolano quel determinato spazio.
Il misticismo è dunque uno stato interiore con il quale intuiamo ciò che è incline o meno a noi stessi e al nostro percorso.
L’iniziato mette il misticismo in tutto ciò che fa e soprattutto applica comportamenti pertinenti alle informazioni che riceve dal sesto senso, in modo che tutto ciò che è nobile e degno si possa manifestare e che ciò che non è affine sia eliminato.
In sintesi l’adepto gnostico grazie alla scienza diviene scienziato e mette in pratica ciò che è stato appreso e sperimentato nella propria vita, così da poter vedere benefici e risultati attesi; grazie all’arte diventa artista e crea i suoi corpi superiori rendendosi artefice del destino ed offrendo il meglio di se stesso in ogni momento senza aspettare il riconoscimento degli altri; con la filosofia si rende filosofo, cerca la propria saggezza interiore e le risposte della propria coscienza; con il misticismo si rende un mistico, percepisce le energie sottili e comprende ciò che è giusto o meno per lui.
[1]Tali insegnamenti sono fulcro del percorso gnostico trasmesso dal Gran Maestro Samael Aun Weor che ha trascritto la dottrina in vari testi di cui si consiglia lettura.